Fondamenti della nuova tecnica chiropratica dell’atlante

Su quali importanti principi anatomici e funzionali si basa la nuova tecnica chiropratica “dolce” dell’ATLANTE?

Così come Atlante, personaggio della mitologia greca, viene condannato da Giove a tenere sulle spalle l’intera volta celeste, la prima vertebra della nostra spina dorsale, denominata per l’appunto ”Atlante”, si trova direttamente sotto la scatola cranica, sorreggendola, e mettendola in connessione con il resto della spina dorsale. Essa deve quindi sopportare il peso considerevole del nostro capo (fra 4 e 7 Kg.), elemento, questo, che rende le sublussazioni di questa vertebra decisamente importanti.

Se a ciò si aggiungono le caratteristiche di quest’area della colonna, vale a dire la prossimità al cervello (con un vero e proprio andirivieni di impulsi nervosi e vasi sanguigni), e l’elevata mobilità del segmento cervicale superiore rispetto agli altri segmenti vertebrali (con relativa, maggiore suscettibilità alle sublussazioni), ne consegue che, molto più spesso di quanto lo si possa immaginare, ad un sintomo in parti del corpo ed organi anche lontani corrisponde un disallineamento a livello della vertebra dell’Atlante.

Per capire l’importanza di questa sezione della spina dorsale, basta pensare all‘incidente occorso all’attore Christopher Reeve (Superman) che subì lesioni a livello delle prime vertebre cervicali, con conseguente perdita delle principali funzioni vitali e necessità di ricorrere alla ventilazione assistita. Infatti, tanto più in alto si produce la lesione vertebrale, tanto maggiore sarà l’entità del danno alla salute. Nel caso di Christopher Reeve, una lesione a livello più basso avrebbe consentito l’uso di braccia e mani, oltre alla funzionalità respiratoria.

Uno slittamento dell’Atlante, con il suo conseguente disallineamento rispetto al resto della colonna, comporta uno scivolamento del capo, che si allontana dalla corretta posizione verticale assumendo una postura anomala.

A causa di tale slittamento dell’Atlante (prima vertebra cervicale, C1), l’intero corpo andrà incontro ad una progressiva torsione. In sostanza tale dinamica degenerativa può essere paragonata, come anticipato sopra, al movimento di una grossa catena metallica lasciata penzolare liberamente in verticale: prendendo fra le dita il primo anello, si noterà che ad una torsione di questo (comparabile all’Atlante nella spina dorsale) corrisponderà una torsione dell’intera catena.

Successivamente si svilupperà, gradualmente, un crescente squilibrio posturale, nell’intento: a) di mantenere il centro di gravità creandosi un nuovo, contorto assetto di equilibrio. b) di riportare il capo in verticale rispetto ai piedi ed alla colonna vertebrale.

Due gambe due misure?

Codesta torsione dello scheletro fa sì che, nel corso del controllo effettuato dal Dottore Chiropratico sulla lunghezza delle gambe, venga riscontrata la minore lunghezza di una gamba rispetto all’altra. Tuttavia, vale la pena di osservare che nella quasi totalità dei casi una gamba non è veramente più corta dell’altra. Questo perché, al disallineamento dell’Atlante, il corpo risponde alterando la propria struttura con la torsione descritta al paragrafo precedente, creando in tal modo un apparente accorciamento (in realtà una contrazione) di una gamba rispetto all’altra.

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Nassim Saba Sayah

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